A Foggia la mostra “Dalla carta al metallo: genesi di una medaglia d’arte”

Sabato 6 e domenica 7 ottobre 2018 a Foggia si è tenuta la mostra Dalla carta al metallo: genesi di una medaglia d’arte, curata dal dottor Luca Lombardi. L’esposizione è stata ospitata nella 40a Fiera Campionaria Nazionale dell’Ottobre Dauno, nei padiglioni dedicati al Salone della numismatica e della filatelia, organizzato dal Circolo filatelico-numismatico “Dauno”, da diversi anni sapientemente presieduto dal dottor Pasquale Fracassi.
Hanno concesso il patrocinio alla mostra: la Società mediterranea di metrologia numismatica, il Centro studi storico archeologici del Gargano, il Circolo filatelico-numismatico “Dauno”, e la storica azienda Picchiani & Barlacchi specializzata nella produzione di medaglie artistiche, fondata a Firenze nel 1896.
L’esposizione ha avuto l’obiettivo di documentare il lungo e complesso processo di produzione che porta alla nascita di una medaglia d’arte, attraverso la presentazione dei materiali utilizzati per la realizzazione della medaglia conferita ai vincitori Premio “Biblionumis” per la ricerca numismatica, opera immaginata dall’artista Loredana Pancotto (Scuola dell’Arte della Medaglia dell’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato) e creata dall’azienda Picchiani & Barlacchi.
La creazione di una medaglia d’arte inizia sempre con la messa a fuoco del tema da sviluppare da parte dell’artista, il quale impiega estro e fantasia personali. Si procede così alla stesura di vari bozzetti a lapis su carta, sempre più perfezionati e ricchi di dettagli, fino a giungere al disegno definitivo. Un primo sbozzo della medaglia lo si esegue quindi in plastilina, lavorandola prevalentemente a mano. Di questo primo abbozzo si effettua un calco, colando sulla plastilina del gesso liquido che viene fatto solidificare. Si ottiene così un’impronta in negativo su cui, con l’ausilio di particolari utensili per la scultura, viene effettuato un lavoro certosino per definire i rilievi e le legende.
Successivamente si crea un calco in gesso positivo, su cui si fissano i dettagli definitivi della medaglia. Un ultimo calco, questa volta ricavato in finissima terra refrattaria pressata sul calco in gesso in positivo, viene usato per colarvi il bronzo e ottenere una fusione d’arte. Nonostante l’impronta e il metallo siano i medesimi per tutte le medaglie della stessa tiratura, ciascun esemplare presenterà minime peculiarità che lo distingueranno dagli altri, pertanto ogni medaglia realizzata con il procedimento di fusione sarà da considerarsi un unicum.
L’ultima fase del lavoro consiste in accuratissime finiture di tipo chimico, fisico e artigianale, che esaltano i chiaroscuri della scultura e il colore del metallo.
La mostra ha avuto pertanto lo scopo didattico di svelare i diversi momenti celati in questo antico e articolato processo di produzione, attraverso la presentazione di vari materiali, tra cui: bozzetti a lapis originali su carta, diversi gessi in negativo e in positivo, una fusione di prova in ottone, esemplari definitivi in bronzo dal diametro di 140 mm e peso di 1.520 g.
Visitatrice autorevole della mostra è stata Maria Carmela Perrini, incisore dell’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato.
Alla conclusione dell’evento il dottor Luca Lombardi, come segno di gratitudine per l’ospitalità concessa all’esposizione, ha donato Circolo filatelico-numismatico “Dauno” una riproduzione della medaglia del Premio “Biblionumis” realizzata su pregiata carta Amalfi.
La mostra è itinerante e a disposizione per istituzioni e associazioni.