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Professor Giovanni Gorini

L’attesa cerimonia di premiazione della III Edizione del Premio “Biblionumis” per la ricerca numismatica relativa al 2020 si è svolta sabato 10 aprile 2021 alle ore 17:30 in teleconferenza ed è stata trasmessa in live streaming sulla piattaforma YouTube. Come già annunciato dall’organizzazione attraverso gli organi di stampa nelle settimane precedenti, il Premio “Biblionumis” è stato conferito al professor Giovanni Gorini.
L’evento è stato presentato e moderato dal dottor Luca Lombardi, ideatore e organizzatore del Premio, il quale in apertura ha ricordato che l’obiettivo del concorso è quello di riconoscere con un segno tangibile quanti hanno fornito un notevole contributo alla progressione delle conoscenze numismatiche. Il Premio, conferito annualmente, consiste nell’assegnazione di una artistica medaglia in bronzo immaginata dall’artista Loredana Pancotto (Scuola dell’Arte della Medaglia dell’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato) e realizzata dalla Picchiani & Barlacchi, azienda leader in Europa nella produzione di medaglie artistiche. È stata poi evidenziata l’importante novità di questa edizione: mentre le scorse cerimonie di premiazione si sono svolte nell’ambito di congressi scientifici di rilevanza nazionale, questa si è dovuta organizzare nella forma, inedita per il Premio, di teleconferenza a causa delle restrizioni dovute al Covid-19.
Subito dopo il dottor Lombardi ha reso noti i nominativi dei componenti della Giuria della III Edizione del Premio, tutti presenti alla cerimonia di premiazione: dottor Giuseppe Ruotolo (Presidente della Giuria, Presidente della Società Mediterranea di Metrologia Numismatica), professor Giancarlo Alteri (Premio “Biblionumis” 2019, già Direttore del Medagliere Vaticano, Direttore del Gabinetto Numismatico della Veneranda Biblioteca Ambrosiana di Milano), professor Aldo Luisi (Premio “Biblionumis” 2018, Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”), professor Enrico Piras (studioso delle monetazioni della Sardegna). Sono stati di seguito presentati gli altri ospiti: professor Michele Asolati (Università di Padova), professor Bruno Callegher (Università degli Studi di Trieste), professoressa Maria Caltabiano (Università degli Studi di Messina), professor Giuseppe Colucci (Presidente del Circolo Numismatico Pugliese, Società di Storia Patria per la Puglia), dottoressa Cristina Crisafulli (Conservatore delle Collezioni numismatiche del Museo Correr di Venezia), dottor Francesco Quarto (funzionario della Biblioteca Nazionale “Sagarriga Visconti Volpi” di Bari), professor Andrea Saccocci (Università degli Studi di Udine), dottor Andrea Stella (allievo del professor Gorni), dottoressa Eugenia Vantaggiato (Ministero per i Beni e le Attività Culturali della Puglia), dottoressa Valeria Vettorato (Conservatore del Museo Bottacin di Padova).
La parola è stata quindi affidata al dottor Andrea Stella, ultimo degli allievi del professor Gorini, il quale ha introdotto la figura del Professore tracciandone un ritratto al contempo accademico e umano. Egli ha infatti ricordato gli insegnamenti più importanti impartitigli dal Professore, indiscusso faro della scuola padovana di numismatica, e sottolineato come i suoi meriti scientifici non possano essere scissi da quelli umani, basati su cordialità, disponibilità e generosità, soprattutto verso i suoi studenti e sulla capacità di stabilire con loro rapporti di duratura e proficua collaborazione. Il dottor Stella ha inoltre evidenziato come il professor Gorini abbia sempre favorito il dialogo tra il mondo accademico e quello collezionistico.
La cerimonia è proseguita con l’intervento dottor Francesco Quarto il quale ha presentato il curriculum vitae del professor Gorini.
Nato nel 1941, docente di Numismatica Greca e Romana presso l’Università di Padova, oltre all’impiego didattico che ha svolto dal novembre 1971 al marzo 2011, ricoprendo anche ruoli di amministratore, il professor Gorini ha all’attivo l’organizzazione di convegni scientifici, di mostre di monete e medaglie antiche e moderne, allestimenti di musei e redazione di cataloghi di collezioni.
Dopo il diploma di maturità classica si iscrisse alla Facoltà di Lettere antiche dell’Università di Padova, laureandosi nel 1963 con il massimo dei voti. Durante il corso di studi ebbe modo di frequentare le lezioni di numismatica del professor Oscar Ulrich Bansa e di conoscere il dottor Andrea Ferrari, Conservatore del Museo Bottacin. Durante il corso di laurea il professor Gorini prese inoltre a frequentare l’Istituto di Archeologia diretto dal professor Luigi Polacco, noto per aver svolto un ruolo chiave nello sviluppo della numismatica presso l’Università di Padova.
Appena laureato il giovane dottor Gorini ottenne dall’Università di Padova la responsabilità di Conservatore incaricato del Museo di Scienze Archeologiche e d’Arte che tenne sino al 1964. Nell’ambito archeologico partecipò a campagne di scavo in Libia (1963) e in Grecia (1965); negli anni successivi ha partecipato a campagne di scavo in Sardegna, in Trentino, ad Aquileia, in Dalmazia, a Lemno e nel Peloponneso.
Nel 1971 fu chiamato a ricoprire la cattedra di numismatica dell’università di Padova, subentrando a Ernesto Bernareggi, che ricopriva l’incarico dal 1965. Fu questo per il professor Gorini l’avvio di una lunga carriera accademica. In quel periodo egli era già Conservatore delle collezioni numismatiche del Museo Bottacin. Negli anni accademici 1968-70 aveva altresì insegnato numismatica nella Scuola Speciale di Archeologia e Storia dell’Arte presso l’Università di Pisa diretta da Carlo Ludovico Ragghianti.
A questo punto era chiaro che l’interesse scientifico di Giovanni Gorini si era focalizzato sulle monete antiche nelle quali egli vedeva il riflesso della storia economica, politica e sociale. Questa particolare attenzione verso le antiche monete lo portò ad un soggiorno di studi a Cambridge (1968), dove poté studiare sotto la direzione di Michael Crawford, che il professor Gorini ricorda come uno dei suoi maestri. Successivamente con la borsa di studio “Stanley Robinson” andò ad Oxford (1977), dove ebbe modo di approfondire lo studio della monetazione greca arcaica sotto la direzione di Colin M. Kraay, considerato altro suo maestro. In quegli anni era ancora Conservatore delle collezioni numismatiche del Museo Bottacin, incarico che tenne sino al 1978 quando fu chiamato a dirigere il Museo Civico di Padova, incombenza che mantenne sino al 1981.
In quell’anno conseguì l’abilitazione a professore associato di numismatica antica presso l’Università di Padova.
Dal 1991 al 2011 Giovanni Gorini è stato professore ordinario di numismatica antica presso l’Università di Padova. In questo periodo ha insegnato anche nella Scuole di Specializzazione in Archeologia dell’Università di Padova e di Firenze e ha tenuto corsi di studio (Summer Seminar) a New York (1994) presso l’American Numismatic Society e ad Atene (1999) presso la Scuola Archeologica Italiana, istituto di ricerca italiano nel campo dell’archeologia preistorica, classica e bizantina che coordina l’attività italiana in questi settori in Grecia.
È stato visiting professor all’Università Statale Hongo di Tokyo (1997) e all’École des Hautes Études di Parigi (2001). Nel 1994 è stato visiting scholar al J. Paul Getty Center for History of Art and the Humanities in Santa Monica (Los Angeles) per una ricerca sul collezionismo numismatico.
Attualmente è membro onorario della Societé Française de Numismatique dalla quale nel 1987 gli è stata conferita la prestigiosa médaille de vermeil, della Società Numismatica Croata e della Società Numismatica Rumena. Nel 2012 gli è stata conferita la medaglia d’oro della Società Numismatica Polacca. È socio corrispondente della prestigiosa Pontificia Accademia Romana di Archeologia, socio effettivo della Accademia Galileiana di Padova, socio onorario della Deputazione di Storia Patria per le Marche, socio effettivo della Deputazione di Storia Patria per le Venezie e, infine, è socio di diverse società numismatiche europee.
Dal 1980 al 1991 è stato direttore della Rivista Italiana di Numismatica e Scienze Affini edita dalla Società Numismatica Italiana a cui il professor Gorini è associato sin dal 1974. Proprio per aver contribuito a rendere la Rivista una delle pubblicazioni numismatiche internazionali più accreditate, dal 23 marzo 2013 è inscritto all’Albo d’onore della Società. Nella veste di direttore della Rivista il professor Gorini curò anche la realizzazione degli Atti del Convegno sulla zecca di Milano (1983) e il volume celebrativo del centenario della fondazione della Società stessa (1988).
Suoi campi di interesse sono le monete greche della Magna Grecia e delle zecche adriatiche, le monete celtiche dell’Italia settentrionale e le monete romane rinvenute nel Nord-Est d’Italia. Ha inoltre studiato il collezionismo numismatico e alcune personalità come Giovanni Da Cavino (Padova, Maggio 1500 – 5 Settembre 1570), falsario rinascimentale di monete romane, e Charles Patin (Parigi, 23 Febbraio 1633 – Padova, 10 Ottobre 1663).
Dal 1986 coordina e dirige il Progetto Regionale di Catalogazione Informatica del Patrimonio Numismatico del Veneto che rappresenta l’attività di ricerca più qualificante della scuola numismatica padovana dell’ultimo trentennio. Con sede operativa presso il Museo Bottacin, il Progetto, per il quale il professor Gorini ha curato l’edizione di 17 volumi relativi alla collana Ritrovamenti monetali di età romana nel Veneto, è stato selezionato dalla CEE per partecipare al programma COINET nel quale sono coinvolte altre prestigiose istituzioni europee (Vienna, Graz, Budapest e Lubiana) e al programma europeo Interface.
Altra iniziativa portata avanti con il suo diretto coinvolgimento è la collana di studi Numismatica Patavina di cui sino ad oggi sono stati editi 14 volumi che comprendono studi monografici ed edizioni di atti di convegni numismatici.
Dal 1987 al 2000 è stato Segretario Scientifico della Fondazione di Studi Numismatici “A. Pautasso” di Aosta, voluta dalla vedova dello studioso piemontese, per la quale ha realizzato l’esposizione numismatica presso il Museo Archeologico d’Aosta e diversi convegni di studio. È stato membro: dal 1996 al 2001 del Nucleo di Valutazione dell’Università di Venezia; dal 1990 al 2000 della Commissione per i Musei della Regione Veneto e della Commissione del Museo Civico di Rovereto (TN); dal 1997 al 2009 della Commissione Internazionale della Numismatica, ora Consiglio, organo che tra l’altro organizza i Congressi Internazionali di Numismatica ogni sei anni. Di questo organo è stato vicepresidente dal 2005 al 2009 e dal 2016 ne è membro onorario.
Dal 1998 al 2011 il professor Gorini ha fatto parte della Commissione permanente tecnico-scientifica della Moneta del Ministero del Tesoro della Repubblica Italiana, che coordina l’emissione delle monete aventi corso legale nello stato.
Ha allestito le esposizioni numismatiche stabili dei Musei Archeologici di Este (1986), Aosta (1989), Aquileia (1995), Rovereto (1999) e a Venezia ha curato le mostre Monete e medaglie a Venezia (1977), Le monete dei Dogi a Palazzo Ducale (1979) e la sezione numismatica delle mostre: I Greci d’Occidente a Palazzo Grassi (1996) e Lo statuario Pubblico (1997) al Museo Archeologico. Ha poi curato la parte relativa alle monete nella mostra Padova Preromana (1976), le monete e medaglie nella mostra a Palmanova (1993) e la sezione sulla monetazione greca della mostra Alle radici dell’Euro a Padova (2002) e diverse altre. Ha curato inoltre la mostra La collezione di monete greche di Paolo Orsi, Rovereto (1985).
Il professor Gorini con i colleghi E. F. Ghedini e G. Leonardi ha diretto, dal 1999 al 2007, la rivista Antenor. Miscellanea di Studi di Archeologia, nata con l’intento di dare adeguata veste editoriale ai lavori più meritevoli concepiti in seno alla Scuola di Specializzazione in Archeologia dell’Ateneo patavino, con particolare attenzione all’impostazione metodologica: dall’archeologia pre-protostorica, alla storia dell’arte greca e romana, alla topografia, alla numismatica, all’archeologia medievale.
Il professor Gorini ha diretto dal 2002 al 2010 anche la collana Antenor. Quaderni dove sono raccolte monografie e volumi miscellanei, frutto non solo di riflessioni e discussioni interne alla scuola padovana, ma anche di momenti di dialogo culturale con altri gruppi di ricerca a livello nazionale ed internazionale. Inoltre è nel Comitato Scientifico dell’Università di Trieste della collana Polymnia. Numismatica antica e medievale. Studi di cui sono stati editi finora 14 volumi che affrontano problematiche diverse e complesse della disciplina e della serie Rei Nummariae Scriptores di cui sono stati editi quattro volumi relativi all’edizione critica, traduzione e trascrizione di famosi trattati sulla moneta dall’età umanistica fino al 1650.
Il professor Gorini è altresì autore di numerose pubblicazioni a stampa: molti dei suoi volumi sono opere di riferimento imprescindibili per chiunque voglia affrontare lo studio delle monete incuse, senza dimenticare le accurate indagini, condotte con rigoroso metodo scientifico, nella descrizione di ripostigli, tesoretti e rinvenimenti isolati. A questo specifico campo di indagini appartengono: la descrizione del ripostiglio del V secolo da Trecenta-Rovigo, la nota preliminare di ritrovamenti monetali nel Polesine, che risalgono al 1969, l’accurata relazione della moneta araba del X secolo rinvenuta a Roncajette (Padova) e l’esposizione dei ripostigli di monete romane in Istria, lavori del 1971.
Troppo lungo citare tutti i suoi lavori, ci limitiamo a ricordarne alcuni: Monete antiche a Padova (1972) con un primo studio della circolazione monetale in un centro dell’Italia settentrionale, il Catalogo delle monete romane repubblicane del Museo Bottacin di Padova (1973), La collezione di monete greche di Paolo Orsi (Rovereto 1985) e la modifica della cronologia dei tetradrammi del tipo “Kugelreiter”, proposta in occasione della pubblicazione del volume Il ripostiglio di Enemonzo e la monetazione del Norico (2005) nel quale si diede conto del ritrovamento in Friuli di 40 tetradrammi associati a 359 vittoriati romani repubblicani. La proposta fu formulata sulla base di considerazioni ponderali, epigrafiche, tipologiche e storiche. Innumerevoli le sue recensioni di volumi e libri monografici e di opere miscellanee a stampa.
Il professor Gorini ha saputo avviare e mantenere nel tempo ottimi rapporti con soprintendenze, musei, istituzioni in Italia e all’estero e di questo si sono giovati anche i suoi allievi: alcuni hanno seguito le orme del professor Gorini ed oggi sono docenti di numismatica in diverse università italiane e straniere o conservatori numismatici in pubbliche raccolte, altri, mettendo a frutto quanto da lui hanno imparato, hanno avviato nuove professioni. Con gli allievi il professor Gorini ha sempre avuto non solo un rapporto caratterizzato da studio, ricerca, discussioni scientifiche e metodo di lavoro, ma ha saputo instaurare anche un rapporto di amicizia e cordialità che è andato cementandosi negli anni. La stima e il rispetto degli allievi si sono concretizzati in un primo volume, curato dal professor Saccocci, Inspecto nummo. Omaggio a Giovanni Gorini, miscellanea di scritti di numismatica, medaglistica e sfragistica offerti dagli allievi in occasione del suo sessantesimo compleanno. Testimonianza ancora più significativa degli allievi è stata la realizzazione del volume ancora più corposo in occasione del settantacinquesimo compleanno del maestro, intitolato Sudente nummo vetere. Studi in onore di Giovanni Gorini.
Il metodo di studio adottato con lungimiranza dal professor Gorini può essere definito neopositivista: osservare la moneta non tralasciando le fonti letterarie ed epigrafiche, tenere in massima considerazione i dati metrologici e ponderali, senza dimenticare di indagare la lega metallica, prendere in considerazione anche l’andamento dei conii con le eventuali identità di conio e le ribattiture, non trascurare le patine o i dati di corrosione, valutare il contesto archeologico in cui la moneta, il ripostiglio o il tesoretto è stato rinvenuto per giungere a una ricostruzione delle vicende storico-economiche che sottendono alle monete esaminate.
Al professor Gorini i cultori della materia e più in generale i collezionisti di antiche monete devono gratitudine perché grazie alle sue pubblicazioni hanno acquisito conoscenze non altrimenti disponibili: vale per tutti la citazione del volume La monetazione incusa della Magna Grecia, edito nel 1975 e ancora oggi di grande utilità per chi si rivolge allo studio di quelle straordinarie arcaiche monete.

 

Ospiti della cerimonia

Terminata la presentazione del curriculum vitae del professor Gorini, la parola è andata al dottor Ruotolo, presidente della Giuria, che ha letto la motivazione dell’assegnazione del Premio. Sono poi seguiti gli interventi celebrativi dei professori Luisi e Alteri, membri della Giuria, e del professor Colucci. In particolare il professor Luisi, da raffinato latinista, si è speso in una lautatio del professor Gorini, incentrata sulle virtù della perspicuitas e della pulchritudo, da lui individuate come qualità fondamentali e distintive del Professore.
Si è entrati quindi nel vivo della cerimonia con il conferimento dell’artistica medaglia del Premio al professor Gorini. Seguendo la tradizione ormai consolidata nelle scorse edizioni, la medaglia è stata consegnata al vincitore dalla dottoressa Vantaggiato, quest’anno impegnata nell’insolito compito di una consegna virtuale.
La parola è dunque passata al protagonista della cerimonia, il professor Gorini, che ha mostrato e apprezzato la medaglia soffermandosi a lungo sulle sue caratteristiche, descrivendola e cogliendone a pieno la valenza simbolica. Il Professore ha quindi ringraziato calorosamente l’organizzatore, i membri della Giuria del Premio e i presenti, sottolineando come questo conferimento, per lui inaspettato, coroni la sua lunga e straordinaria carriera di studioso.
All’intervento del professor Gorini sono seguiti gli interventi, ricchi di ricordi e a tratti assai emozionanti, dei professori Caltabiano, Saccocci e Callegher.
La cerimonia è terminata con i saluti del dottor Lombardi, che non ha mancato di spendere ulteriori parole di ringraziamento per i membri della Giuria, per gli ospiti e per il pubblico che ha seguito l’evento, dando a tutti appuntamento alla prossima edizione.
Nata per necessità contingenti, questa inedita versione in live streaming della cerimonia di premiazione si è svolta in modo eccellente. L’evento ha infatti rappresentato un esperimento unico e stimolante per l’organizzazione del Premio, non privo di imprevisti, che ha richiesto un impegno coordinativo notevole, ma che tuttavia si è rivelato in modo inaspettato un’esperienza assai positiva, forse persino più ricca sul piano dello scambio dialettico delle precedenti edizioni, nelle quali la cerimonia era solo un momento inserito in altri eventi.
Un dato su tutti merita attenzione: la cerimonia ha raggiunto un pubblico straordinariamente vasto sulla piattaforma YouTube, registrando già dopo le prime 48 ore dalla sua pubblicazione oltre 2500 visualizzazioni, con spettatori provenienti anche da Inghilterra, Francia, Austria, Germania, Spagna e Stati Uniti. Il risultato raggiunto non ha precedenti tra gli eventi numismatici nazionali organizzati in rete, moltiplicatisi soprattutto dopo l’inizio della pandemia. Tale dato conferisce al Premio “Biblionumis” una nuova prerogativa: veicolare, e quindi fare conoscere, l’ambito della ricerca numismatica a un più vasto pubblico, solitamente distante dal contesto degli studi scientifici. Questo sarà dunque l’obiettivo per cui sin dai prossimi mesi l’organizzazione del premio tornerà con rinnovato entusiasmo al lavoro in vista della prossima edizione.

 

Cerimonia di premiazione

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